Si é tenuta quindi la PRIMA degustazione vini da 500VINI, a lungo rinviata per mancanza di spazi (prima) e stanchezza (poi), ma eccoci anche grazie all’aiuto di alcuni Clienti appassionati che ci hanno spronato a condividere con altri la divulgazione che loro stessi godono quasi quotidianamente… Abbiamo pensato che non doveva essere una “marchetta” di un Produttore e nemmeno una “masterclass“, ma più semplicemente qualcosa che ci riesce abbastanza bene: la selezione di Vini originali, possibilmente di Vini artigianali, dove faccia capolino la storia di una Famiglia con dubbi e sogni… Ecco quindi il tema della VIGNE ACROBATICHE, ovvero dove il lavoro é manuale, anzi “amanuense”!
Vignoble du Rêveur – Alsace, Bennwihr
VIGNOBLE DU RÊVEUR RIEN NE BOUGE VIN DE FRANCE ROUGE 2020
Dall’ALSAZIA un blend di Pinot Nero, Pinot Grigio e Pinot Bianco. Cantina nota per la “complanation” (miscele di campo), un’antica tecnica tipica nella regione che consiste nel mescolare vitigni diversi all’interno dello stesso vigneto.
La regione vitivinicola dell’Alsazia é una striscia lunga quasi 100 km e larga appena 4 km che si sviluppa da nord a sud parallelamente al confine franco tedesco, tra Strasburgo e Mulhouse. Un confine politico ondivago ha comportato che si coltivassero le stesse uve dell’altra riva del Reno, ma con uno stile decisamente francese (più secchi e senza zuccheri residui). Dato l’aspetto filiforme si distinguono un Bas-Rhin (Basso Reno) a nord ed un Haut-Rhin (Alto Reno) a sud, dove si trovano la maggior parte dei paesi conosciuti. Bennwihr si trova circa a metà dell’Alto Reno, nei pressi di Colmar. L’Alsazia gode di un clima con scarse piogge e molto sole grazie alla protezione dei Vosgi dall’influenza dell’Atlantico e della Foresta Nera dai venti freddi da nord-est.
La produzione si concentra sui vini bianchi (Riesling, Pinot Bianco e Gewurztraminer rappresentano il 60% della produzione), seguono altri bianchi e solo 8% di vini rossi (Pinot Nero).
Mathieu Deiss a Bennwihr coltiva 7 ha, in regime di Biodinamica, Gewürztraminer, Riesling, Moscato, Pinot Grigio, Pinot Bianco e Pinot Nero con bassi livelli di solforosa (<30mg/l SO2). Oltre che a gestire con il padre la famosa tenuta Marcel Deiss (un’istituzione in Alsazia !), ha ereditato alcuni appezzamenti in cui può sperimentare: dalla macerazione in bianco, all’assenza di solfiti aggiunti, all’affinamento in anfore e molto altro. Si rinnova il sogno del nonno materno: “lottare per l’indipendenza e la creatività” e per questo ha chiamato il suo domaine Le Vignoble du Rêveur (La Vigna del Sognatore). Secondo Mathieu Deiss la Natura fa le cose bene: Lei è una guida. Da subito ha convertito la tenuta al biologico e poi al biodinamico. Mathieu ama il suo terroir, i suoi vigneti, le erbe che vi crescono, osserva gli insetti e la vita nel suolo: non si troveranno sostanze chimiche in questo piccolo angolo di paradiso. Le viti sono piantate su terreni adatti a vini giovani e freschi. Le cuvée sono molto più di un semplice succo fresco.
IL VINO
Uve: Pinot Nero 60%, Pinot Grigio 30%, Pinot Bianco 10% Dove: Bennwihr , Alsazia
Descrizione: Dritto, elegante, soave
Gradazione: 13% Abv
Affinamento: no legno
Abbinamento: Un hamburger fatto in casa
Rien Ne Bouge del Vignoble du Rêveur è un vino naturale atipico ottenuto da uve bianche e rosse: un vino che evolve ad ogni sorso, aromi di succo d’uva alcolico, ciliegia, floreale (peonia), mentolo e spezie si fondono insieme. Leggero, ma con presenza, a volte è fine e soave, a volte c’è una bella struttura elegante con tannini fini. Qui abbiamo l’espressione di un vino vivo, padroneggiato, con tante cose da raccontare e tante possibili letture.
Tenuta Maffone – Pieve di Teco, Imperia
TENUTA MAFFONE ORMEASCO DI PORNASSIO SUPERIORE D.O.C.
Tenuta Maffone é ancora la storia di una famiglia e della sua azienda agricola. In questo caso l’area risulta favorevole alla coltivazione degli olivi, ovviamente di “Cultivar Taggiasca” coltivate ad oltre 500 mslm (ossia al limite massimo della coltivazione dell’ulivo). I vigneti hanno dai 60 ai 100 anni e vengono coltivati in modo tradizionale, senza diserbanti e concimi chimici. Nel vigneto viene seminato orzo e favino che poi si trita e si interra per azotare il terreno. La ricetta é semplice, quando i vigneti sono immersi tra i boschi, sono in (alta) collina, ben arieggiati e a poco più di 20 km dal mare. Lo scenario é quasi alpino: si incontrano cinghiali e caprioli. L’Ormeasco é un vitigno autoctono coltivato in un ristretto areale dell’imperiese e che si fa risalire al Dolcetto selezionato nel ‘300 nei monasteri benedettini del Piemonte meridionale. E’ un’uva versatile: si può ottenere un rosato, il Classico, il Superiore (raccolta tardiva di uve selezionate a mano nel vigneto più vecchio, macerazione sulle bucce e un passaggio di circa 6 mesi in botte grande di legno) ed infine il Passito.
IL VINO
Composizione: 100% Ormeasco, da vigneti con più di 70 anni
Produzione: da uve selezionate da vigneti con più di 70 anni e ad oltre 600 mslm. Resa per ettaro: 70 q.li
Numero bottiglie: 5.000 bottiglie prodotte
Colore: Rosso granato.
Caratteristiche: Caldo e asciutto, sentori di confettura di ciliegia, vaniglia e spezie.
Vendemmia: Metà ottobre
Vinificazione: In acciaio, segue un passaggio in botte grande ed un lungo affinamento in bottiglia.
Temperatura di servizio: 20° C.
Grado alcolico: 13,5 % Vol.
Abbinamenti: Ideale con piatti di carne, selvaggina e brasato.
Curiosità: Per questo vino vengono utilizzate le migliori uve del vigneto più longevo.
Della Valle Jappelli – Casertavecchia, Caserta
DELLA VALLE JAPPELLI TINTORE DEGLI ZII VINCENZINO E LUIGI
L’azienda sorge in Casertavecchia, l’antico borgo medioevale che diede origine alla città di Caserta. In essa era raccolta la nobiltà dell’epoca e nei suoi giardini ancora oggi si possono trovare piante officinali ed esemplari di alberi da frutta ormai sconosciuti. Proprio dalla tradizione di famiglia, dedita all’agricoltura ed alla specializzazione del vigneto, proviene l’Azienda Della Valle-Jappellj. Ancora una storia di una vigna che si rinnova per nuove sensibilità che affondano profonde radici nella storia dell’enologia nazionale. In passato i vitigni autoctoni della Campania sono stati considerati di scarsa qualità: oggi c’é la volontà di ristabilire le potenzialità delle uve della Regione, uve tramandate dall’antichità. La coltivazione della vite in Campania ha seguito criteri non mirati unicamente alla produzione dell’uva, ma all’economicità complessiva dei vigneti, diffondendosi in modo variegato e bizzarro (come la vite maritata ad alberi di alto fusto nell’aversano). E’ stato necessario impiantare vigneti specializzati ed attendere i tempi necessari per poter operare le opportune valutazioni. Nel Casertano sono riprese le coltivazioni di vitigni autoctoni, su filari bassi e a spalliera, con potature severe per contenere l’uva prodotta per ceppo. Dopo queste “indagini preliminari”, si é passati a diffondere le specie promettenti. I due soci, Della Valle e Jappelli, fondano l’azienda nel 2002 alla luce degli studi accademici dell’uno e ricerche sui vitigni autoctoni scomparsi per i disciplinari ufficiali. L’altro, invece, di origine piemontese porta una lunga tradizione vinicola. I due vignaioli hanno recuperato in purezza vitigni antichi ed ormai dimenticati utilizzando metodi semplici alla luce della tradizione secolare che insegna che un buon vino è frutto di storia, passione e conoscenze e che non tutta la tecnologia disponibile è indispensabile, come non lo era in passato. Le vigne si trovano nel territorio di Casertavecchia a oltre 450 mslm.
IL VINO
Vino rosso intensissimo nel colore.
Viene vinificato in acciaio.
L’uva è denominata Tintore, dall’acino piccolissimo, vigorosa, foglie grandi, abbastanza resistente alle malattie. La varietà riprodotta mostra notevole adattamento ai 400 metri e produce anche elevate quantità di zuccheri in alcune annate (30 brix). La tintore fa parte di una vasta famiglia con tipologie di grappoli e varianti fra loro molto differenti. Già usata per aumentarne il colore ad altri vini rossi, qui viene proposta in purezza offrendo un vino originale e particolare: pieno di antociani (colore rosso) e altri polifenoli che sviluppano un enorme azione antiossidante. Il vino è pronto entro un anno e si presenta con aroma così intenso che sembra essere stato in barrique, con un intenso fondo di affumicato, di marasca e di frutta rossa più in generale.
Coop. Sociale Il Gabbiano – Valtellina, Sondrio
IL GABBIANO L’INCONTRO INFERNO VALTELLINA SUPERIORE DOCG.
La Cooperativa Agricola Sociale IL GABBIANO (Sondrio, 2015) si occupa di vite, mele, verdura e ortaggi. Le produzioni sono legate al territorio per preservare Tradizione e Biodiversità e tendono al recupero di terreni abbandonati, coltivazione con pratiche agricole sostenibili, a basso impatto ambientale, con sistemi di lotta integrata e senza l’uso di prodotti chimici. A questo si aggiunge l’attenzione per il Sociale con l’accoglienza, aiuto e recupero di persone in difficoltà. Vera icona della Valtellina é il “muretto a secco” che con le “murache” (cit. “cumuli di sassi, agghindati in passato con pali di legno incastonati a raggiera, che visti a distanza assomigliavano a istrici giganti“) compone una ragnatela ordinata che si sviluppa per circa 2500 km. Scelta dei sassi, dissodamento di terreni boschivi, trasporto dei massi per incastrarli in un puzzle che é giunto fino a noi: ecco alcuni dei motivi che hanno fatto guadagnare ai “muretti a secco” l’accesso nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’UNESCO (2018).
Qui si coltiva il Nebbiolo delle Alpi o meglio la “Chiavennasca” (dal dialettale “ciu vinasca” o vite più adatta a diventare vino di qualità – alla faccia del marketing odierno!). Un clima secco e ventilato e un’esposizione al sole da fare invidia ad un’isola del Mar Mediterraneo fanno della Valtellina un luogo adatto alle coltivazioni, ma la fatica dell’Uomo rimane quasi inalterata rispetto al passato.
IL VINO
Zona di produzione: Inferno, Valtellina Superiore DOCG, 350-550 m/slm. Esposto a sud. Muretti a secco e terrazzamenti ripidi.
Uve: 100% Nebbiolo – Chiavennasca
Vendemmia: Ottobre, le uve vengono raccolte unicamente a mano
Affinamento: Uve vinificate “in rosso”, in speciali vinificatori a temperatura controllata. Segue la macerazione per 8 giorni. Dopo una sosta in acciaio, il vino è posto a maturare in botti di rovere francese da 35, 50 e 80Hl per 20 mesi
Colore del vino: Rosso rubino tendente al granato
Descrizione del vino: Profumo ben pronunciato e composito, con note dominanti di spezie dolci (cannella) e confettura di prugne. Sapore secco, sapido e austero, armonico, con elegante fondo amarognolo di nocciola tostata. È un vino longevo, di nerbo saldo e di ottima stoffa
Grado alcolico: 13 % Vol.
Abbinamento: Arrosti di carni rosse, agnello, capretto, selvaggina, formaggi stagionati
Temperatura di servizio: 18-20 ° C.
Destro Vini – Etna versante Nord Est, Randazzo, Catania
SAXANIGRA ROSÉ SPUMANTE ETNA DOC METODO CLASSICO BRUT
Le vigne della Tenuta Destro a Randazzo si adagiano sui lievi costoni della vallata sotto Montenero, sul versante nord est dell’Etna. “A Muntagna” è parte integrante del modo di pensare e di fare delle genti del posto: coscienti del rischio in cui incorrono, hanno strappato nei millenni con caparbietà e coraggio, lembi di terra alle aride distese di lava. Il clima e la fecondità dei terreni consentono alle uve di raggiungere una piena maturazione e di produrre vini corposi, robusti e ricchi di armonia. Qui si coltivano vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Carricante. Nel solco della tradizione, quest’Azienda rivive oggi in una moderna impresa vitivinicola. La Tenuta della famiglia Destro Pastizzaro si estende a 900 mslm nell’area DOC dell’Etna e alcuni casolari indicano la presenza dell’uomo sin dal 1897 ed è stata una delle prime cantine in zona a produrre spumanti Metodo Classico con vitigni da Nerello Mascalese in purezza.
IL VINO
Denominazione: “Spumante Etna DOC”
Zona di produzione: Etna, 730/750 mslm
Vitigni: Nerello Mascalese 100%
Vendemmia: fine settembre
Clima: collinare, forti escursioni termiche tra giorno e notte, terreno vulcanico ricco di minerali
Presa di spuma: metodo classico, “sur lie” per almeno 36 mesi.
Colore: visivamente si presenta con un colore rosa vivace
Profumo: il profumo è ampio, avvolgente con note di rosa che ricordano l’uva rossa, la ciliegia, i lieviti freschi e la crosta di pane.
Perlage: fitto e fine con corona molto persistente.
Sapore: Al naso sentori di rosa, ciliegia, lievito fresco e crosta di pane.
Gusto: secco, fruttato, di buona struttura, pieno, intenso, retrogusto lungo e persistente, ancora note floreali e di frutti a bacca rossa.
Gradazione alcolica: 12% Abv
Abbinamenti gastronomici: Perfetto come aperitivo, ideale con gli antipasti e si abbina bene su piatti a base di pesce. Temperatura di servizio: 6/8° C
CONCLUSIONI
Una bottiglia per tipo era stata aperta a pranzo per stabilire l’ordine di uscita, la seconda é stata aperta verso le 18.30. La degustazione é partita poco dopo le 20.30.
Il vino alsaziano ha colpito per i profumi intensi e, nonostante una non leggera velatura, ha conquistato anche un paio di “enologi” presenti. L’ormeasco é stato un ritorno in carreggiata, nel senso che ci si é trovati davanti ad un vino piacevolmente rassicurante. Il tintore portava un bagaglio “brettato” che nemmeno la precoce apertura delle bottiglie ha mitigato, per quanto, un paio di giorni dopo ne abbiamo aperto una terza bottiglia e, pur essendo dello stesso cartone, nemmeno appena aperta ha presentato quest’ingombrante sensazione. Il Valtellina ha messo tutti d’accordo per eleganza, finezza ed intensità. Infine il metodo classico ha rinfrescato piacevolmente i palati che iniziavano ad essere un po’ provati.
Una prima votazione (voti da 0 a 5 per ciascuno dei vini) ha visto primeggiare per pochi punti il Valtellina sull’Alsazia e al ballottaggio (voto secco: o l’uno o l’altro) ha prevalso nuovamente il Valtellina per un solo punto di differenza. Hanno votato 15 persone.
Fonti:
– https://postiepasti.com/2022/05/26/valtellina-cosa-fare-e-cosa-vedere/
– https://it.wikipedia.org/wiki/Valtellina
– https://www.aisliguria.it/news/870-ormeasco-storia-e-caratteristiche-di-un-tipico-vino-della-liguria.html – https://www.assovini.it/italia/liguria/item/2168-ormeasco
– https://tenutamaffone.it/
– “L’Universo del Vino” Ed. Enosis Meraviglia 2001
– https://www.vin-satori.com/vin-naturel-alsace/vignoble-du-reveur/rien-ne-bouge/
– https://www.destrovini.com/spumanti/saxanigra-rose-etna-spumante-doc/